I FONTANILI
DI INTROD

A Introd si possono osservare parecchi fontanili coperti da un tettuccio: ve ne sono una quindicina. Non vi è menzione di quando la copertura è stata costruita, ma esse richiamano alla mente i consigli dati dall’abbé Joseph-Marie Trèves; questo grande filantropo valdostano, nell’intento di difendere le donne che si recavano al lavatoio, sovente fino alla vigilia del parto, consigliava, infatti, di “Fare i fontanili pubblici in cemento con copertura massimamente in legno allo scopo di proteggere la salute così preziosa delle madri di famiglia, sovente sofferenti”.
È forse da questa filosofia femminista dell’abbé Trèves che traggono origine le coperture dei nostri fontanili.

I fontanili a doppio bacino

Diversi fontanili hanno un doppio bacino. Ciò era dovuto alla volontà di avere sempre dell’acqua ben potabile per l’uomo e per il bestiame. Il Règlement de Police urbaine approvato dal consiglio comunale nel 1876 proibiva di lavare i panni nelle fontane per non sporcare l’acqua destinata all’uso domestico e all’abbeveraggio del bestiame. Siccome però le donne usavano i fontanili pubblici per il loro bucato, in molte frazioni fu aggiunto un secondo bacino destinato a quest’uso.
Questo Règlement proibiva di costruire nelle vicinanze delle condotte d’acqua potabile dei nèce, le piccole piscine dove si poneva la canapa a macerare affinché si evitasse ogni possibilità d’inquinamento.

Al Plan-d’Introd

Da molto tempo il villaggio di Plan-d’Inrod possedeva due sorgenti che alimentavano i suoi fontanili. Nel 1879 gli abitanti costruirono un fontanile in pietra col suo pilastro in cemento. Il 15 agosto 1900 il consiglio comunale decise di fare eseguire degli scavi a una delle due sorgenti per aumentarne la portata d’acqua, ciò che si era reso necessario fare probabilmente a causa dell’aumento della popolazione.
Il comune interveniva con le sue finanze per la costruzione e la riparazione della condotta e per la fornitura dei tubi mentre gli scavi e le altre forniture erano a carico degli abitanti. Nel 1927 esso acquistò dei tubi di piombo per le nuove condotte. Il 4 marzo decise di posarle a suo carico e stabilì che le altre spese fossero distribuite tra coloro che ne beneficiavano ed in base ai membri di ogni famiglia.

Un intervento rifiutato per il Norat

La frazione del Norat era provvista d’acqua potabile ma probabilmente non sufficiente alle necessità dei suoi abitanti. Costoro, nel 1896, ricorsero al prefetto di Aosta richiedendo che l’amministrazione comunale “s’incarichi di procurar loro l’acqua potabile”. Il 9 ottobre il consiglio esaminò la richiesta e respinse la domanda. Gli amministratori rifiutarono la richiesta d’intervento dichiarando che “la frazione del Norat possiede acqua potabile sufficiente“.

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