Secondo Mgr Duc e l’abbé Hanry, la comunità di Introd cominciò ad organizzarsi in parrocchia verso il VII-VIII secolo. Non si conosce con esattezza la data di costruzione della chiesa parrocchiale, dedicata alla conversione di san Paolo. Nel corso dei secoli, questo monumento religioso ha subito numerose modifiche e rifacimenti. Fu probabilmente nel 1686, durante i lavori di ampliamento della chiesa, che il soffitto di legno fu rimpiazzato dall’attuale volta in pietra. Della stessa data (1686) anche l’altare maggiore barocco – che rimpiazzò l’antico altare gotico, consacrato nel 1441 – che incorpora un quadro rappresentante la conversione di san Paolo sulla via di Damasco, e i due altari laterali, dedicati alla Vergine del Rosario e a san Giuseppe. Nel 1906, grazie ai lavori di corvè degli abitanti di Introd, la chiesa fu allungata e attaccata al presbiterio.
L’usanza di seppellire i morti all’interno della chiesa doveva essere ancora praticata nel corso di tutto il XVIII secolo, come è attestato da un documento datato 22 maggio 1794.
L’altezza raggiunge i 26 metri.
Come la chiesa, anche il campanile ha subito numerosi rifacimenti durante i secoli passati. L’architettura della parte inferiore, la più antica, è di stile romano e data, secondo gli storici, del XI secolo. Ad un epoca più recente, molto probabilmente prima del XVII secolo – periodo nel quale fu installato il vecchio orologio (fine del XVI – inizio XVII secolo) – il campanile fu restaurato e la guglia, molto slanciata, ricostruita. Anticamente, la croce in ferro della guglia era sormontata da un gallo, simbolo di appartenenza del clero valdostano alla Chiesa gallicana. Sappiamo, da Robert Berton, che questo gallo “attaccato allo stelo in ferro, colpito e scardinato da un fulmine, è stato rovinato e trasportato via dal vento che soffiava in tempesta”.
A sud della cinta circolare del parco del castello, a qualche decina di metri da l’Ôla, s’innalza la cappella del Santo-Sudario (lo Sèn-Chouéo). Tra le numerose cappelle di villaggio questa costruzione merita una menzione particolare poiché si tratta di una delle più antiche cappelle della Valle d’Aosta. Voluta dai Sarriod d’Introd, la sua edificazione risale alla seconda metà del V secolo. Essa fu consacrata al Santo-Sudario, in onore dei proprietari della reliquia, i duchi di Savoia, con i quali i Signori d’Introd intrattenevano all’epoca rapporti molto stretti. Più volte restaurata – il primo intervento è datato1508-1510 – la cappella del Santo-Sudario, recentemente ristrutturata dall’amministrazione comunale, accoglie da diversi anni delle esposizioni estive itineranti.
Sull’esterno una croce di legno s’innalza sopra una pietra rettangolare sulla quale, durante i funerali, si posava il feretro per un’ultima pausa, aspettando il parroco che scendeva dalla chiesa per accompagnare il defunto verso il suo ultimo viaggio. Questa antica usanza proseguì fino ai giorni nostri (l’ultima sepoltura che osservò questo rito si tenne il 31 marzo 2000), dopodiché fu abolita a causa di problemi che ella causava… alla circolazione stradale!